The Ska-Ba-Wow story
Era il 2005 quando ebbe inizio il lungo viaggio… Read Full Bio ↴The Ska-Ba-Wow story
Era il 2005 quando ebbe inizio il lungo viaggio degli Ska-Ba-Wow. Alla base del progetto la voglia di creare uno stile musicale originale ispirato alle sonorità dello ska jamaicano. Perugia e dintorni, base logistica della band, diventano teatro di una minuziosa ricerca: servono musicisti motivati e pieni di passione, per questo genere un po’ retrò dal fascino indiscutibile. La prima cellula è formata da Andrea Mincigrucci (basso), Simone Spaccia (sax tenore), Michele Bellucci (chitarra) ed Andrea Ponticelli (sax contralto). Furono quelli i giorni in cui presero vita canzoni come It’s time to ska (attualmente inedita) e Fire (creazione del fraterno amico Emanuele Marsili); nel frattempo cominciarono ad arrivare altri volontari, fermamente decisi a dare il proprio contributo. Fondamentale l’ingresso negli Ska-Ba-Wow di Elena Okechukwu che diventa ben presto voce della band: energica ed espressiva, riesce a creare un perfetto equilibrio tra il soul più graffiante e la tradizione cantautorale degli ultimi 40 anni. La formazione si completa nel 2006 con Alberto Oliva (trombone), Massimo Cervini (tromba), Francesco Ciavaglioli (batteria), Eleonora Bove (flauto traverso), Alessia Donatelli (sax contralto), Luigi Ercoli (chitarra ritmica) ed Olga Zucchiatti (clarinetto). L’ultimo tassello arriva l’anno successivo, quando l’ingresso di Raffaele Tosti porta la compattezza di una tastiera nelle armonie del gruppo.
Il sound della band è coinvolgente e ricco di improvvisazioni, con un’attenzione particolare all’aspetto live; è infatti sul palco che gli Ska-Ba-Wow maturano la loro personale interpretazione dello ska jamaicano, fondendo influenze derivate da rocksteady e reggae, nonchè jazz e soul. Inizialmente vengono riproposte cover di gruppi mitici dello ska, come Hepcat, Specials o Bob Marley, ma sono molto apprezzate anche le rivisitazioni di brani storici della musica leggera italiana ed internazionale, come Nessuno, Sunny e Isn’t she lovely. Da subito però gli Ska-Ba-Wow puntano a costruirsi un repertorio di canzoni originali, che diventano presto molto conosciute tra il pubblico. Le prime esperienze live sono incoraggianti: l’esordio il 9 settembre 2005 sul palco della Notte Bianca di Perugia (insieme ai Massa Kritica ed altri), poi a Ponte San Giovanni con gli Jovine (2 dicembre 2005), al Centro Dentro di Montebello con i The Farters (27 gennaio 2006). Anche agli organizzatori di importanti manifestazioni giunge l’eco di voci che descrivono questo gruppo come una realtà emergente davvero interessante, così gli Ska-Ba-Wow diventano protagonisti del concerto per il 25 aprile a Ponte San Giovanni e della festa per il Primo Maggio organizzato dalla CGIL a Castiglione del Lago. A questo punto si moltiplicano le esibizioni come gruppo spalla di gruppi noti della scena ska-reggae (ma non solo…) italiana: Easy Skankers, Radici nel cemento, Skiantos, Rudy & Crudy, No Relax ed altri. La consacrazione arriva alla fine del 2006, quando agli Ska-Ba-Wow viene chiesto di aprire il concerto di capodanno in Piazza IV Novembre a Perugia (dove si esibiscono insieme a Jolaurlo ed Après la classe). Un’ora di ska trascinante che solleva un coro univoco di consensi da parte di pubblico e organizzatori. Poco dopo gli Statuto accettano di averli al loro fianco come gruppo spalla nell’ unica data della prima metà del 2007. L’attività live non si interrompe mai, con una serie di concerti in tutto il centro Italia (principalmente Toscana e Abruzzo) ma comincia a balenare l’idea di registrare in studio alcuni dei brani. I lavori cominciano alla fine dello stesso anno e si realizzano in più riprese; nell’agosto del 2008 l’album Amore Senza Emme diventa realtà. Un disco che contiene 11 canzoni (più alcune piccole sorprese…), scelte tra le creazioni più significative degli Ska-Ba-Wow oltre a tre arrangiamenti originali di famosi brani del passato. Il risultato è lusinghiero, con un suono vagamente “live” che viene subito apprezzato anche dagli ascoltatori più esigenti. Arrivano subito i primi contatti con produttori ed etichette indipendenti, ma qui la storia si fa presente...
Era il 2005 quando ebbe inizio il lungo viaggio… Read Full Bio ↴The Ska-Ba-Wow story
Era il 2005 quando ebbe inizio il lungo viaggio degli Ska-Ba-Wow. Alla base del progetto la voglia di creare uno stile musicale originale ispirato alle sonorità dello ska jamaicano. Perugia e dintorni, base logistica della band, diventano teatro di una minuziosa ricerca: servono musicisti motivati e pieni di passione, per questo genere un po’ retrò dal fascino indiscutibile. La prima cellula è formata da Andrea Mincigrucci (basso), Simone Spaccia (sax tenore), Michele Bellucci (chitarra) ed Andrea Ponticelli (sax contralto). Furono quelli i giorni in cui presero vita canzoni come It’s time to ska (attualmente inedita) e Fire (creazione del fraterno amico Emanuele Marsili); nel frattempo cominciarono ad arrivare altri volontari, fermamente decisi a dare il proprio contributo. Fondamentale l’ingresso negli Ska-Ba-Wow di Elena Okechukwu che diventa ben presto voce della band: energica ed espressiva, riesce a creare un perfetto equilibrio tra il soul più graffiante e la tradizione cantautorale degli ultimi 40 anni. La formazione si completa nel 2006 con Alberto Oliva (trombone), Massimo Cervini (tromba), Francesco Ciavaglioli (batteria), Eleonora Bove (flauto traverso), Alessia Donatelli (sax contralto), Luigi Ercoli (chitarra ritmica) ed Olga Zucchiatti (clarinetto). L’ultimo tassello arriva l’anno successivo, quando l’ingresso di Raffaele Tosti porta la compattezza di una tastiera nelle armonie del gruppo.
Il sound della band è coinvolgente e ricco di improvvisazioni, con un’attenzione particolare all’aspetto live; è infatti sul palco che gli Ska-Ba-Wow maturano la loro personale interpretazione dello ska jamaicano, fondendo influenze derivate da rocksteady e reggae, nonchè jazz e soul. Inizialmente vengono riproposte cover di gruppi mitici dello ska, come Hepcat, Specials o Bob Marley, ma sono molto apprezzate anche le rivisitazioni di brani storici della musica leggera italiana ed internazionale, come Nessuno, Sunny e Isn’t she lovely. Da subito però gli Ska-Ba-Wow puntano a costruirsi un repertorio di canzoni originali, che diventano presto molto conosciute tra il pubblico. Le prime esperienze live sono incoraggianti: l’esordio il 9 settembre 2005 sul palco della Notte Bianca di Perugia (insieme ai Massa Kritica ed altri), poi a Ponte San Giovanni con gli Jovine (2 dicembre 2005), al Centro Dentro di Montebello con i The Farters (27 gennaio 2006). Anche agli organizzatori di importanti manifestazioni giunge l’eco di voci che descrivono questo gruppo come una realtà emergente davvero interessante, così gli Ska-Ba-Wow diventano protagonisti del concerto per il 25 aprile a Ponte San Giovanni e della festa per il Primo Maggio organizzato dalla CGIL a Castiglione del Lago. A questo punto si moltiplicano le esibizioni come gruppo spalla di gruppi noti della scena ska-reggae (ma non solo…) italiana: Easy Skankers, Radici nel cemento, Skiantos, Rudy & Crudy, No Relax ed altri. La consacrazione arriva alla fine del 2006, quando agli Ska-Ba-Wow viene chiesto di aprire il concerto di capodanno in Piazza IV Novembre a Perugia (dove si esibiscono insieme a Jolaurlo ed Après la classe). Un’ora di ska trascinante che solleva un coro univoco di consensi da parte di pubblico e organizzatori. Poco dopo gli Statuto accettano di averli al loro fianco come gruppo spalla nell’ unica data della prima metà del 2007. L’attività live non si interrompe mai, con una serie di concerti in tutto il centro Italia (principalmente Toscana e Abruzzo) ma comincia a balenare l’idea di registrare in studio alcuni dei brani. I lavori cominciano alla fine dello stesso anno e si realizzano in più riprese; nell’agosto del 2008 l’album Amore Senza Emme diventa realtà. Un disco che contiene 11 canzoni (più alcune piccole sorprese…), scelte tra le creazioni più significative degli Ska-Ba-Wow oltre a tre arrangiamenti originali di famosi brani del passato. Il risultato è lusinghiero, con un suono vagamente “live” che viene subito apprezzato anche dagli ascoltatori più esigenti. Arrivano subito i primi contatti con produttori ed etichette indipendenti, ma qui la storia si fa presente...
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