Giugno '73
Fabrizio De André Lyrics


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Tua madre ce l'ha molto con me
Perché sono sposato e in più canto
Però canto bene e non so se tua madre
Sia altrettanto capace a vergognarsi di me

La gazza che ti ho regalato
È morta, tua sorella ne ha pianto
Quel giorno non avevano fiori, peccato
Quel giorno vendevano gazze parlanti

E speravo che avrebbe insegnato a tua madre
A dirmi "Ciao, come stai"
Insomma non proprio a cantare
Per quello ci sono già io come sai

I miei amici sono tutti educati con te
Però vestono in modo un po' strano
Mi consigli di mandarli da un sarto e mi chiedi
"Sono loro stasera i migliori che abbiamo"

E adesso ridi e ti versi un cucchiaio di mimosa
Nell'imbuto di un polsino slacciato
I miei amici ti hanno dato la mano
Li accompagno, il loro viaggio porta un po' più lontano

E tu aspetta un amore più fidato
Il tuo accendino sai io l'ho già regalato
E lo stesso quei due peli d'elefante
Mi fermavano il sangue li ho dati a un passante

Poi il resto viene sempre da sé
I tuoi "Aiuto" saranno ancora salvati




Io mi dico è stato meglio lasciarci
Che non esserci mai incontrati

Overall Meaning

The lyrics of Fabrizio De André's song Giugno '73 describe the complex emotions and thoughts of the singer as he reflects on his relationship with his lover's family and the struggles of being a married man who is also a singer. The first verse talks about how the lover's mother dislikes the singer because he is married and a singer, but at the same time acknowledges that he sings well and wonders if the mother is ashamed of him. The singer shows his vulnerability as an artist, trying to defend his work while acknowledging the role social norms play in his relationship with his lover’s family.


The second verse talks about a gift of a magpie that the singer gave to his lover's sister, which died and made her cry. The singer reminisces that day, how there were no flowers around, and the pet stores were selling talking magpies. He reflects on how he hoped that the gift would make a connection between him and his lover’s family, but it didn't do much except help him earn a space in the family’s memory.


The last verse reflects on the passing of time, how the singer's friends who initially dressed weirdly to be presentable to the lover’s family and have now taken her hand and gone ahead, far away. He reflects on how he had donated blood twice, with his hope to get closer to his lover's family. However, things didn't work out, and they broke up. The singer ends the song by saying that leaving the relationship is better than never having started it, but he feels that his memory will still offer help to his lover when in need.


Line by Line Meaning

Tua madre ce l'ha molto con me
Your mother doesn't like me very much


Perché sono sposato e in più canto
Because I am married and I sing as well


Però canto bene e non so se tua madre
But I sing well and I'm not sure if your mother is capable of being ashamed of me


Sia altrettanto capace a vergognarsi di me
Being able to feel ashamed of me


La gazza che ti ho regalato
The magpie that I gave you


È morta, tua sorella ne ha pianto
It's dead, your sister cried


Quel giorno non avevano fiori, peccato
That day they didn't have flowers, what a pity


Quel giorno vendevano gazze parlanti
That day they were selling talking magpies


E speravo che avrebbe insegnato a tua madre
And I hoped that it would teach your mother


A dirmi 'Ciao, come stai'
To say 'Hi, how are you'


Insomma non proprio a cantare
Well, not really to sing


Per quello ci sono già io come sai
For that, there's already me, as you know


I miei amici sono tutti educati con te
My friends are all polite with you


Però vestono in modo un po' strano
But they dress a little strange


Mi consigli di mandarli da un sarto e mi chiedi
You advise me to send them to a tailor and you ask me


'Sono loro stasera i migliori che abbiamo'
'Are they the best we have tonight?'


E adesso ridi e ti versi un cucchiaio di mimosa
And now you laugh and pour yourself a spoonful of mimosa


Nell'imbuto di un polsino slacciato
In the funnel of an unbuttoned cuff


I miei amici ti hanno dato la mano
My friends shook your hand


Li accompagno, il loro viaggio porta un po' più lontano
I'll accompany them, their journey goes a bit further


E tu aspetta un amore più fidato
And you're waiting for a more loyal love


Il tuo accendino sai io l'ho già regalato
You know I already gave away your lighter


E lo stesso quei due peli d'elefante
And those two elephant hairs


Mi fermavano il sangue li ho dati a un passante
They were blocking my blood flow, I gave them to a passerby


Poi il resto viene sempre da sé
Then the rest always comes by itself


I tuoi 'Aiuto' saranno ancora salvati
Your 'Helps' will still be saved


Io mi dico è stato meglio lasciarci
I tell myself it was better to leave each other


Che non esserci mai incontrati
Than to have never met at all




Lyrics © Universal Music Publishing Group, Warner Chappell Music, Inc.
Written by: Fabrizio De Andre

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Giulia Rinaldi

Tua madre ce l'ha molto con me
Perché sono sposato e in più canto
Però canto bene e non so se tua madre
Sia altrettanto capace di vergognarsi di me

La gazza che ti ho regalato
È morta, tua sorella ne ha pianto
Quel giorno non vendevano fiori, peccato
Quel giorno vendevano gazze parlanti

E speravo che avrebbe insegnato a tua madre
A dirmi, "Ciao, come stai?"
Insomma non proprio a cantare
Per quello ci sono già io, come sai

I miei amici sono tutti educati con te
Però vestono in modo un po' strano
Mi consigli di mandarli da un sarto e mi chiedi
"Sono loro stasera i migliori che abbiamo?"

E adesso ridi e ti versi un cucchiaio di mimosa
Nell'imbuto di un polsino slacciato
I miei amici ti hanno dato la mano
Li accompagno, il loro viaggio li porta più lontano

E tu aspetta un amore più fidato
Il tuo accendino, sai, l'ho già regalato
E lo stesso quei due peli d'elefante
Mi fermavano il sangue
Li ho dati a un passante

Poi il resto viene sempre da sé
I tuoi "aiuto" saranno ancora salvati
Io mi dico, "È stato meglio lasciarci" che
Che non esserci mai incontrati



Lucia Leonelli

PanoramicaTestoVideoAscolta
Tua madre ce l'ha molto con me
Perché sono sposato e in più canto
Però canto bene e non so se tua madre
Sia altrettanto capace a vergognarsi di me
La gazza che ti ho regalato
È morta, tua sorella ne ha pianto
Quel giorno non avevano fiori, peccato
Quel giorno vendevano gazze parlanti
E speravo che avrebbe insegnato a tua madre
A dirmi "Ciao, come stai"
Insomma non proprio a cantare
Per quello ci sono già io come sai
I miei amici sono tutti educati con te
Però vestono in modo un po' strano
Mi consigli di mandarli da un sarto e mi chiedi
"Sono loro stasera i migliori che abbiamo"
E adesso ridi e ti versi un cucchiaio di mimosa
Nell'imbuto di un polsino slacciato
I miei amici ti hanno dato la mano
Li accompagno, il loro viaggio porta un po' più lontano
E tu aspetta un amore più fidato
Il tuo accendino sai io l'ho già regalato
E lo stesso quei due peli d'elefante
Mi fermavano il sangue li ho dati a un passante
Poi il resto viene sempre da sé
I tuoi "Aiuto" saranno ancora salvati
Io mi dico è stato meglio lasciarci
Che non esserci mai incontrati



All comments from YouTube:

Lorenzo Raffaele

Sono passati tanti anni, ma "Io mi dico è stato meglio lasciarci che non esserci mai incontrati" rimane una delle frasi più belle mai sentite

S O

la mia ragazza mi ha appena lasciato e la prima cosa che ho fatto è stata venire qui a sentire questa canzone. Erano proprio le parole che non avrei mai saputo dire. Grazie, Farbizio.

Giulia Scioni

Io ho 14 anni e considero questa canzone un capolavoro musicale. Ma del resto un poeta così, presumo rimanga poeta per tutte le generazioni. Comunque se fosse stato ancora vivo mi sarebbe piaciuto conoscerlo. Anche se dalle sue canzoni trapela un grande uomo. Professori o non professori, scuola o non scuola, lui è un mito e lo sarà in eterno.

Lucia Leonelli

Una 14 enne all'epoca intelligente

Michelangelo Mulieri

Questo capolavoro è l'esemplificazione della riflessione per cui il senso della vita è capire il nostro dono; lo scopo della vita è quello di donarlo agli altri

Antonio Gambardella

questa non è una semplice canzone ma una vera poesia

S O

Faber è la colonna sonora della mia vita, so a memoria metà delle sue canzoni. Peccato solo averlo scoperto esattamente un anno dopo la sua morte...

storico27

le canzoni di De Andrè son un pezzo di di storia d'Italia....e vanno insegnate a scuola....

marco

Diciamo che questa non è una delle canzoni più note di Fabrizio. Tuttavia, capita talvolta, che una musica, delle parole, entrino dentro di noi e si depositino lì, nel nostro inconscio, pronte a riemergere in momenti all'apparenza inusuali. Oggi è riaffiorato in me questo brano.Non ho potuto fare a meno di ascoltarlo e ascoltarlo e riascoltarlo. Mi manca il grande Faber. Anche se è sempre nel mio cuore.

Gabriella Zini

Un vero poeta ! Quando sento dire che una canzone ha un bel testo se penso a Fabrizio mi viene da ridere o... da piangere. Grazie hai accompagnato la mia vita e mi hai aiutato a capire tante cose da adolescente.

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