He then moved back to his family in Modena and attended the local "istituto magistrale". He worked for a couple otf years as a reporter for a local newspaper Gazzetta di Modena. In 1960 the Guccinis moved to Bologna where Francesco studied at the local university. From 1965 to 1985 he held italian courses at the Dickinson College (an American school) in Bologna.
He played in local bands such as The Hurricanes and Gatti and achieved success in the 1960s writing songs for a legendary Italian band, Nomadi, also from Modena. Some of these successes include "Noi non ci saremo" and "Dio è morto". In the 1970s, Nomadi recorded two albums of Guccini's songs as well as a live album, Album Concerto, featuring him. Guccini's debut album was Folkbeat, No. 1 (1967).
Guccini always declared his first two works, Folk Beat n.1 and Due anni dopo, being merely tentatives, a nature probably noticeable in the quite essential musical arrangements. The latter, however, contained classics like the title-track and "La primavera di Praga" ("Prague Spring"). His first mature album is therefore L'Isola Non Trovata ("The Not Found Island") of 1970, which shows many the themes which were to be present in the future releases: a certain melancholy for a perceived nearness of death, as well as the portrait of outcasts figures like "Il frate" ("The Friar").
Radici ("Roots", 1972), is one of Guccini's finest works, and contains some of his most famous songs. These include: the title-track, a nostalgic declaration of love for Guccini's youth spent in the Appennine mountains; "La locomotiva", a long ballad about the solitary, unlucky revolt of a Bolognese railwayman during the 19th century; "Il vecchio e il bambino", a melancholic story about the dreams of an old man, and the different way in which they are perceived by the boy accompanying him; "Piccola città" ("Small City"), about Guccini's early years in the Emilia-Romagna provincial world.
Stanze di vita quotidiana ("Stanzas of Everyday Life") of 1974 deals with more private themes, sometimes with nearly desperate accents. The album contains at least one masterwork, the yearning "Canzone delle osterie di fuori porta".
In 1976 Guccini scored his greatest commercial success with the album Via Paolo Fabbri 43. The title is his residence street in Bologna. He declared this choice was an error, because many of his fans made true pilgrimages there to meet and talk with him. The album features the famous "L'avvelenata", a catchy ballad in which Guccini unleashes his rage against musics critics and people perceiving in a distorted way his career ans popularity as singer-songwriter.
Amerigo (1978), whose title-track is about the story of the emigration of Guccini's Pavanese uncle to the United States, Metropolis (1981), and Guccini (1983), showed that the Bolognese singer's inspiration was left untouched by the general switch to the more commercial themes that characterized the Italian musical world starting from the end of 1970s.
The 1984 live tournée was highly successful, and was soon collected in a double live LP, Fra la Via Emilia e il West ("Between the Via Aemilia and the West"). Emilia Romagna and the Old West symbolize well the double ties of Guccini to his native land and to America. Guccini declared to have knwown the latter soon in his life, through the comics and magazines imported by US soldiers during World War 2, but also through his uncle's tales. After the war, like many Italians of the period, he was of course influenced by American songs and Hollywood movies, and finally managed to touch with hand this kind of myth during his personal voyages to US (including a love story with an American girl).
Last album of 1980s was Signora Bovary (1987), containing notable pieces like "Scirocco". After several interlocutory albums in the 1990s, Guccini returned at his best with Stagioni ("Seasons") of 2000: the title-track is an effective, merciless accusation against media invadence and moral corruption of Italy.
Guccini's last studio release is Ritratti of 2004.
Cyrano
Francesco Guccini Lyrics
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infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio perché con questa spada vi uccido quando voglio.
Venite pure avanti poeti sgangherati, inutili cantanti di giorni sciagurati, buffoni che campate di versi senza forza, avrete soldi e gloria, ma non avete scorza; godetevi il successo, godete finché dura, che il pubblico è ammaestrato e non vi fa paura. E andate chissà dove per non pagar le tasse, col ghigno e l'ignoranza dei primi della classe.
Io sono solo un povero cadetto di Guascogna, però non la sopporto la gente che non sogna.
Gli orpelli? L'arrivismo? All'amo non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco, io non perdono, non perdono e tocco!
Facciamola finita, venite tutti avanti nuovi protagonisti, politici rampanti, venite portaborse, ruffiani e mezze calze, feroci conduttori di trasmissioni false che avete spesso fatto del qualunquismo un arte, coraggio liberisti, buttate giù le carte tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese in questo benedetto, assurdo bel paese.
Non me ne frega niente se anch'io sono sbagliato, spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato; coi furbi e i prepotenti da sempre mi balocco e al fin della licenza io non perdono e tocco, io non perdono, non perdono e tocco!
Ma quando sono solo con questo naso al piede che almeno di mezz'ora da sempre mi precede si spegne la mia rabbia e ricordo con dolore che a me è quasi proibito il sogno di un amore; non so quante ne ho amate, non so quante ne ho avute, per colpa o per destino le donne le ho perdute e quando sento il peso d' essere sempre solo
mi chiudo in casa e scrivo e scrivendo mi consolo, ma dentro di me sento che il grande amore esiste, amo senza peccato, amo, ma sono triste perché Rossana è bella, siamo così diversi, a parlarle non riesco: le parlerò coi versi, le parlerò coi versi...
Venite gente vuota, facciamola finita, voi preti che vendete a tutti un' altra vita;
se c'è, come voi dite, un Dio nell'infinito, guardatevi nel cuore, l' avete già tradito
e voi materialisti, col vostro chiodo fisso, che Dio è morto e l' uomo è solo in questo abisso, le verità cercate per terra, da maiali, tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali;
tornate a casa nani, levatevi davanti, per la mia rabbia enorme mi servono giganti.
Ai dogmi e ai pregiudizi da sempre non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco, io non perdono, non perdono e tocco!
Io tocco i miei nemici col naso e con la spada, ma in questa vita oggi non trovo più la strada.
Non voglio rassegnarmi ad essere cattivo, tu sola puoi salvarmi, tu sola e te lo scrivo:
dev'esserci, lo sento, in terra o in cielo un posto dove non soffriremo e tutto sarà giusto.
Non ridere, ti prego, di queste mie parole, io sono solo un'ombra e tu, Rossana, il sole, ma tu, lo so, non ridi, dolcissima signora ed io non mi nascondo sotto la tua dimora perché oramai lo sento, non ho sofferto invano, se mi ami come sono, per sempre tuo, per sempre tuo, per sempre tuo... Cyrano.
Francesco Guccini's song Cyrano is a passionate critique of society and its various establishments. The song transforms Guccini into a pugnacious fighter taking on all comers. He vilifies individuals with short noses and overdressed gents with no substance, noting that he cannot stand such people. He further threatens to use his pen as his sword and destroy the pride of such individuals because of their arrogance. Guccini also takes aim at poets without mettle as well as politicians, and he criticizes their greed without a sense of responsibility. The singer further mocks priests for selling unto others another life they cannot guarantee, atheists who believe that God is dead, and all those who cling to dogmas and prejudice. He continually reiterates his determination and uncompromising stance against them and refuses to acquiesce to their demands.
However, the tone shifts towards the end of the song as Guccini reflects on his life and longs for true love. He acknowledges that he has lost many women and that he finds it challenging to speak to Rossana, a beautiful woman he admires. In contrast to his hard exterior, he reveals a softer side, one where he writes about his experiences alone, finding solace in writing. Guccini's frustration about his inability to win Rossana over is palpable, and he resorts to using poetry to express his emotions finally.
Line by Line Meaning
Venite pure avanti, voi con il naso corto, signori imbellettati, io più non vi sopporto, infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio perché con questa spada vi uccido quando voglio.
Come Cyrano con il suo naso grande, vi vedo con il naso corto, voi signori imbellettati, e sto per stancarmi di voi. Vi distruggerò con la parola e con la spada se non vi allontanerete.
Venite pure avanti poeti sgangherati, inutili cantanti di giorni sciagurati, buffoni che campate di versi senza forza, avrete soldi e gloria, ma non avete scorza; godetevi il successo, godete finché dura, che il pubblico è ammaestrato e non vi fa paura. E andate chissà dove per non pagar le tasse, col ghigno e l'ignoranza dei primi della classe.
Venite avanti poeti di poco conto, cantanti senza talento, buffoni che vivono di poesia senza anima. Avete soldi e fama, ma non avete la forza e la durezza per sopravvivere. Godetevi il successo finché dura, il pubblico è facilmente manipolabile. Andate ovunque per evitare le tasse, sorridete e non pensate.
Io sono solo un povero cadetto di Guascogna, però non la sopporto la gente che non sogna.
Sono solo un giovane cadetto della Guascogna, ma non sopporto chi non sogna di fare grandi cose nella vita.
Gli orpelli? L'arrivismo? All'amo non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco, io non perdono, non perdono e tocco!
Non sono credulone e non mi piacciono le persone che sono ossessionate dal denaro e dal prestigio. Non dimenticherò facilmente il loro comportamento e risponderò duramente.
Facciamola finita, venite tutti avanti nuovi protagonisti, politici rampanti, venite portaborse, ruffiani e mezze calze, feroci conduttori di trasmissioni false che avete spesso fatto del qualunquismo un arte, coraggio liberisti, buttate giù le carte tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese in questo benedetto, assurdo bel paese.
Basta con voi, nuovi protagonisti della politica, opportunistiche facilitatori, smidollati, conduttori di trasmissioni false che sono bravi in nulla ma che hanno raggiunto successo grazie all'indifferenza della gente. Coraggiosi liberisti, smettetela di credere che ci guadagneremo tutti dalle vostre decisioni, ci sarà sempre qulcuno a pagare in questa strana, beffarda terra.
Non me ne frega niente se anch'io sono sbagliato, spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato; coi furbi e i prepotenti da sempre mi balocco e al fin della licenza io non perdono e tocco, io non perdono, non perdono e tocco!
Non mi importa se anch'io ho i miei difetti, mi piace far arrabbiare la gente e essere odioso. Mi diverto a giocare con i furbi e i prepotenti, ma non dimenticherò il loro comportamento e risponderò.
Ma quando sono solo con questo naso al piede che almeno di mezz'ora da sempre mi precede si spegne la mia rabbia e ricordo con dolore che a me è quasi proibito il sogno di un amore; non so quante ne ho amate, non so quante ne ho avute, per colpa o per destino le donne le ho perdute e quando sento il peso d' essere sempre solo mi chiudo in casa e scrivo e scrivendo mi consolo, ma dentro di me sento che il grande amore esiste, amo senza peccato, amo, ma sono triste perché Rossana è bella, siamo così diversi, a parlarle non riesco: le parlerò coi versi, le parlerò coi versi...
Ma quando sono solo con questo naso grande, che mi precede ovunque, mi accorgo del mio dolore e della mia solitudine per l'impossibilità di trovare l'amore. Non so quanti cuori ho amato, quanti cuori ho perso per colpa o per destino. Quando mi sento triste per essere solo, mi chiudo in casa e scrivo. Soffro ma so che l'amore vero esiste, amo senza peccato, ma resto triste perché non riesco a parlare apertamente con Rossana, la donna che mi piace. Cercherò di parlare con lei attraverso i miei versi.
Venite gente vuota, facciamola finita, voi preti che vendete a tutti un' altra vita; se c'è, come voi dite, un Dio nell'infinito, guardatevi nel cuore, l' avete già tradito e voi materialisti, col vostro chiodo fisso, che Dio è morto e l' uomo è solo in questo abisso, le verità cercate per terra, da maiali, tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali; tornate a casa nani, levatevi davanti, per la mia rabbia enorme mi servono giganti. Ai dogmi e ai pregiudizi da sempre non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco, io non perdono, non perdono e tocco!
Andate via persone vuote, smettetela di vendere false speranze, voi preti che parlare di un Dio ma senza avere neanche una goccia di fede. Materialisti che non credono in niente, tranne in se stessi. Siete assuefatti a credere che Dio non esiste e che gli uomini sono soli in questo mondo, cercando verità arbitrarie come i maiali. Tenete le vostre ghiande, lasciatemi la capacità di volare. Tornate alle vostre case come nani, io ho bisogno di giganti per gestire la mia immensa rabbia. Non mi faccio influenzare da dogmi o pregiudizi, non ci sarà alcuna pietà.
Io tocco i miei nemici col naso e con la spada, ma in questa vita oggi non trovo più la strada.
Solitamente sconfiggo i miei nemici con la mia astuzia e con la mia forza, ma ultimamente mi sento smarrito e non so più quale sia il mio destino.
Non voglio rassegnarmi ad essere cattivo, tu sola puoi salvarmi, tu sola e te lo scrivo: dev'esserci, lo sento, in terra o in cielo un posto dove non soffriremo e tutto sarà giusto.
Non voglio accettare di essere una persona cattiva, solo tu puoi salvare la mia anima e te lo dico per iscritto. Deve esserci un posto sulla terra o in cielo dove non soffriremo e dove tutto sarà giusto.
Non ridere, ti prego, di queste mie parole, io sono solo un'ombra e tu, Rossana, il sole, ma tu, lo so, non ridi, dolcissima signora ed io non mi nascondo sotto la tua dimora perché oramai lo sento, non ho sofferto invano, se mi ami come sono, per sempre tuo, per sempre tuo, per sempre tuo... Cyrano.
Ti prego, non ridere delle mie parole. Io sono solo un'ombra al confronto di te, Rossana, una persona meravigliosa che illumina la mia vita. So che tu non ridi. Se mi ami come sono, sarò tuo per sempre e per sempre... Cyrano.
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Giulio Marchese
Io ho 22 anni e ascolto Guccini da quando ne avevo 10 grazie a mio padre, questa è stata la mia "canzone simbolo" ai tempi del liceo, ma devo dire che solo ora che ho conosciuto il vero amore riesco a comprenderla davvero e le emozioni che mi regala sono qualcosa di indescrivibile. Anch'io scrivo canzoni ma coniugare due sentimenti come amore e rabbia... Solo un grande poeta come Francesco Guccini poteva riuscirsi in un modo talmente meraviglioso! Un capolavoro intramontabile!!!
A Study in Floyd
Non smetterò mai di ringraziare la mia prof di italiano che la settimana scorsa me l'ha fatta ascoltare.. Grazie a lei sto conoscendo uno dei più grandi cantautori italiani :)
andrea andreini
Viviamo in una democrazia tossica senza possibilità di emozioni collettive, di valori forti, di un vero atto di coraggio, in una società che ha perso ogni dignità, ogni codice di lealtà ed onore, spietata e feroce senza essere virile, con gli occhi sempre pronti a riempirsi di lacrime ma che ha dimenticato la misericordia. Invettiva che si fa poesia, e la poesia non ammette cinismo, nè indifferenza, nè arroganza nè chiudere gli occhi per non vedere. La poesia è amore per la verità.
Francesca Noto
ho 62 anni e mi sono nutrita di Guccini! questa è forse la "poesia" più bella del mio idolo. non leggiamola solo con la chiave politica ma ...con il senso della vita! la frase più bella che mi "consola" è......TENETEVI LE GHIANDE E LASCIATEMI LE ALI" me la ripeto sempre anche la notte quando non posso dormire (alla mia età posso permettermelo) ed è proprio questa frase che mi dà il coraggio di andare avanti alla faccia degli stupidi MAIALI1 e...ce ne sono tanti!!!!
giovanni sancio
Confermo anch'io: questa canzone riesce contemporaneamente ad essere dolce e rabbiosa, struggente ed incazzata, poesia ed invettiva : un capolavoro !
Francesca Noto
Non ho mai messo in dubbio che esistono tantissimi giovani sani, seri, sensibili che badano ai contenuti della vita e non alle vanità. Tu sei tra questi, complimenti!
vale5120
"..ma dentro di me sento che il grande amore esiste, amo senza peccato, amo ma sono triste.." con pochi versi quello che 1000 mie parole non potrebbero esprimere..
Thor Odinson
Ma come diavolo fa a non piacere questa meravigliosa poesia! Io non perdono e tocco!
Ado Botti
Che brividi, ogni volta a rischio di lacrime...
criosphinx
meravigliosa... mi arriva fin dentro il cuore ogni volta che la ascolto